Giovani in partenza per R-Estate in missione

Tredici zaini in partenza per tre continenti, sulle spalle di altrettanti ragazzi e ragazze della nostra diocesi di Novara. Dopo gli anni segnati dalle difficoltà della pandemia, l’estate 2023 sarà quella della ripresa a pieno regime per le esperienze del Centro Missionario Diocesano con i giovani di R-Estate in missione. Si tratta, in realtà, di una ripresa iniziata già da tempo: vivere circa un mese con chi ha scelto di donare la propria vita per l’annuncio del Vangelo, infatti, non è un’esperienza a sé, ma il cuore di un cammino e dunque un gruppo di 26 giovani, sin da questo inverno, hanno iniziato a prepararsi con una serie di incontri formativi tenuti da persone esperte delle realtà dei tre continenti che ospiteranno alcuni di loro. L’esperienza proseguirà poi anche il prossimo autunno/inverno con una rilettura vissuta insieme. In queste settimane hanno ricevuto la propria “destinazione”, cioè l’indicazione concreta del Paese e della missione dove, in piccoli gruppi, nel mese di agosto vivranno questa esperienza.

 

Dunque l’attesa cresce. Sì, si riparte e forse,  mai come quest’anno, vediamo la voglia dei giovani di mettersi in gioco. Due andranno in Ciad presso la missione novarese dove operano don Nur, don Fabrizio Scopa e la volontaria laica Elisa Perrini. Tre andranno in Brasile nel Mato Grosso, presso la missione del vescovo novarese Dom Adriano Ciocca Vasino. Altri tre, accompagnati da Luciano Agazzone, andranno sempre in Brasile nel Minas Gerais nella missione di Pescador/Nova Módica dove per 44 anni ha prestato servizio il sacerdote novarese “fidei donum” don Gianni Sacco. Quest’anno c’è la novità dell’India, a Mumbai, dove in quattro andranno presso la missione ove opera un giovane padre del Pime. Infine una giovane di Paruzzaro andrà in Perù, con due giovani di Padova, dopo aver seguito il cammino formativo appunto presso i comboniani di quella città.

Al di là delle singole destinazioni ciò che conta però per questi giovani è l’occasione che avranno di scoprire che la vita è qualcosa di più di ciò che scandisce la quotidianità in Italia. La missione apre orizzonti nuovi, con le sue gioie ma anche con le difficoltà che fanno parte di questa esperienza.

Auguriamo loro che, attraverso i molteplici incontri che faranno, questo mese di missione li stupisca davvero ed indichi loro, al ritorno, altre strade ed altri modi di amare i fratelli.